TLC

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Meet Me Tonight. Notte europea dei ricercatori 26 settembre 2014, Giardini Indro Montanelli, Milano. In coerenza con gli obiettivi previsti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 e con le carte di Lipsia e Toledo sulle città europee sostenibili, l’obiettivo dell’attività proposta è illustrare alcune ricerche del dottorato in Architettura Urbanistica e Conservazione dei Luoghi dell’Abitare e del Paesaggio del Politecnico di Milano che, in ambito architettonico e urbanistico, riflettono attorno al tema della continua e incessante modificazione dei luoghi e degli edifici esistenti. In un’ottica di necessaria costruzione della città sulla città, di riqualificazione, di salvaguardia del territorio e di miglioramento della qualità degli spazi dell’abitare, l’attività prevede, attraverso la partecipazione della cittadinanza, di stimolare i partecipanti a considerare la costruzione e la trasformazione della città europea contemporanea. Attraverso l’esperimento progettuale partecipato si mettono a fuoco differenti possibilità di sviluppo derivanti dall’applicazione di diversi modelli urbani dove compattezza, densità, intensità, mixité funzionale e sociale, servizi, cura dello spazio pubblico, mobilità e reti immateriali favoriscano la riconversione sostenibile delle nostre città. [Show slideshow] anno: 2014 luogo: Milano committente: Meet me Tonight, Notte dei Ricercatori, Scuola di Dottorato del Politecnico di Milano programma: attività partecipata ludo-didattica e presentazione delle ricerche scientifiche F. Lepratto (up-lab), A.M.Azzolini, A. Mannino,  G. Barazzetti, G. Belluoccio ed E. Fumi. per maggiori informazioni: www.meetmetonight.it www.facebook.com/meetme2night www.facebook.com/trasformiamolacitta...
LAQ

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Domande sociali, economiche, ambientali, tipologiche, costruttive, energetiche, trasportistiche, finanziarie attendono dal progetto una risposta unitaria di qualità, senza essere in grado di esprimersi compiutamente. Il progetto va quindi usato come sonda per far emergere il significato di quelle domande, e soprattutto la loro integrazione. E’ la individuazione di uno scenario fisico-ambientale a farsi carico di tematizzare il progetto unitario. Solo quello scenario è infatti in grado di utilizzare un primo apporto dei diversi punti di vista, facendosi in seguito verificare da un loro più completo contributo, giungendo così a definirsi come ‘progetto urbano’. Un progetto che si appoggia alla molteplicità dei segni, delle occasioni, dei progetti e dei processi in atto. Riteniamo che la corretta sequenza delle azioni costituenti uno scenario in grado di affrontare la ricostruzione, dovrebbe essere la seguente: a- valutare la condizione degli edifici che definiscono i due assi ortogonali del tessuto centrale de L’Aquila -corso Vittorio Emanuele e via Roma- e di piazza Duomo, senza alcuna concentrazione di attenzione sui monumenti b- recuperare le funzioni e la fisicità dei due assi e della piazza, con estensione di attenzione alla prosecuzione degli assi fuori del tessuto compatto c- assicurare le funzioni di servizio nei centri urbani minori, meno colpiti dal terremoto, (ospitanti 37.000 persone sulle 73.000 del Comune de L’Aquila), e insieme favorire l’accessibilità territoriale tra essi e la città centrale d- disegnare legami tra i quartieri nuovi realizzati dal programma C.A.S.E., le funzioni di servizio nei quartieri antichi -i centri urbani minori-, la città centrale, e la rete di accessibilità e- mettere in evidenza, a partire dai punti precedenti, il ‘territorio urbano’ de L’Aquila, da...
CVZ

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Il caso di Cavezzo è emblematico per l’entità dei danni causati dal sisma che ha provocato crolli di interi isolati e demolizioni integrali di edifici residenziali, oltre ad un danneggiamento diffuso in centro al paese e nei fabbricati agricoli circostanti. La necessità di ripensare ad una nuova struttura di spazi aperti nella centro del paese prescinde dalla ricostruzione degli edifici crollati. La debole centralità lineare, lungo la strada statale, ha la possibilità di essere implementata fino a divenire una vera centralità che, oltre a fornire infrastrutture e servizi, potrebbe conferire una nuova identità al paese. La strategia di configurare una nuova spina centrale di spazi aperti è alla base di una diversa forma di ricostruzione: questa assegna grande valore al progetto della struttura e della forma degli spazi aperti aumentando la qualità urbana e riducendo la vulnerabilità sismica. La ricostruzione può, infatti, configurarsi con l’edificazione di nuovi edifici e spazi aperti oppure solamente attraverso un sistema articolato di spazi pubblici in grado di riattivare una rete di relazioni sociali e di riconnettere ambiti sinora separati. [Show slideshow] anno: 2013 luogo: provincia di Reggio Emilia committente: regione Emilia Romagna programma: proposta per piano di ricostruzione A. M. Azzolini, A. Mannino con A. Pola,  C. Dolci, N. Russi,...